Discoteche schiave dei Generi Mainstream
- Federico Tessari
- 4 feb 2018
- Tempo di lettura: 2 min

"Ehi Dj, mi metti Despacito ?" Non spendo parole sull'argomento, penso che chiunque possa immaginare quante volte noi poveri ragazzi dietro a quella console siamo stati bombardati da questa domanda. Giuro, a volte me la sogno ancora di notte.
Il passato 2017 è stato l'anno del reggaeton e dell'hip hop, generi che esistono da moltissimi anni ma che improvvisamente (e sinceramente non riesco ancora a spiegarmi il perché) sono diventati mainstream.
Un sacco di amici che fino agli anni precedenti al boom disprezzavano in tutto e per tutto il genere improvvisamente non si sono più visti agli eventi presso cui mi esibivo perché "non c'è l'hip hop, bro".
Nel 2018 stiamo assistendo ad un ulteriore evoluzione della scena musicale, eh si, il 2018 è l'anno della Trap, o almeno il genere che tutti chiamo Trap. Perché in realtà stiamo parlando di Rap, diciamocelo. Ogni giorno vedo nascere un nuovo "trapper" e schiere di giovani che lo seguono nei modi di fare e di atteggiarsi; ormai le parole "Eskere" e "Sku" sono sulla bocca di tutti a prescindere, nessuno sa cosa significhino ma tutti senza motivo le usano per puro spirito di imitazione.
Le discoteche, spesso ragionando come mere macchine da soldi si adeguano allo scenario mainstream pur di monetizzare da ingressi più copiosi. Ho visto locali di tendenza ospitare format reggaeton, ho visto addirittura realtà storiche dell'eventistica trasformarsi in "Hip Hop Party".
Ebbene si, moltissime discoteche sono schiave dei generi mainstream, e noi dj dobbiamo eseguire, fare il "lavoro sporco".
Secondo voi il mondo della notte dovrebbe lottare per difendere la buona musica o trasformarsi di continuo come un camaleonte guidato da ciò che gli impone la massa ?
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